Polenta cake with the Trieste
When my boys were little, I often did this sweet white polenta, which good for breakfast or snack.
I found the recipe that gave me a friend of my mother-in-law ... it sounds like ages ago ^___^, the photo of the polenta is mine, not that of corn.
just find the raw material ... white flour, I'll just make this cake because it deserves it.
I have also written some news of white maize
POLENTA CAKE Triestina
250 gr corn flour white
1 lt water 250 gr pitted prunes possibly
sugar 1 tablespoon of butter rum
Choose some good prunes, big and make them warm blankets soaked in rum for several hours.
Blanch for a few minutes in his rum with a glass of water and add sugar to taste.
Strain with a slotted spoon, chop and keep aside the syrup formatosiIntanto prepare the polenta in the usual way.
When almost cooked, add the plums and a generous knob of butter.
Mix well and pour into a mold or bowl dome rubbed con burro.
Quando la polenta sarà fredda, girarla su un piatto da portata e ricoprirla col sugo di cottura delle prugne.
Questa polenta, si può servire sia calda che fredda
La polenta bianca deriva dalla cariosside del mais bianco, varietà maggiormente pregiata di mais e dal sapore più delicato.
La storia gastronomica del Veneto è legata a un piatto molto importante “la polenta” e quando si parla di polenta si intende in genere la polenta gialla ottenuta dai chicchi del mais giallo marano.
Sino al secondo dopoguerra, nel Polesine, nel Trevigiano e nel Veneziano si cucinava soprattutto una polenta bianca, considerata di maggior pregio.
Il mais utilizzato è bianco perla, acclimatatosi maggiormente nella pianura veneta da molto tempo.
Giacomo Agostinetti, agronomo di Cimadolmo, nei suoi “Cento e dieci ricordi che formano il buon fattor di villa” segnala la presenza diffusa di un sorgoturco bianco già a fine seicento.
La maggior diffusione si ebbe nella seconda metà dell’ottocento grazie alla conservabilità più prolungata, le pannocchie sono affusolate, allungate, con grandi chicchi bianco perlacei, brillanti, e vitrei.
Dalla macinatura dei chicchi si ricava la polenta bianca detta anche “di Treviso”, fine, delicata e saporita.
La polenta bianca si accompagna con diversi piatti di pesce povero di fiume e di laguna.
Un tempo, nelle campagne si usava consumarla con il latte freddo, ottenendo una sorta di semolino molto digeribile per bimbi e anziani.
Per ogni litro d'acqua calcolare: 300 g di farina di mais per una polenta soda, 250 g per una polenta di media consistenza, 200 g per una polenta molto tenera.
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