Tuesday, January 25, 2011

Dragonball Chi Chi Bulma Fusion

Phone Call

It's a Tuesday night, about nine o'clock and I'm about to leave home to go to a place where they have never been. Of course I'm in that state of anxiety above anything I have ever done, compounded by the fact that it is a foggy night and that I, of course, are already late.
At some point, just to make matters worse, the phone rings. I say, angrily:

- ready?
answer me a voice older, with a sweet tone and nice

- ready, Anna?
- no, I'm Marta.
- ah she's Martha?
- yes, sorry, I must have done the wrong number.
- Oh, yes, break-even because here is another Martha
- ah yes?
- yes, but I'm an old Martha ...
- I am a twenty-four years
Marta - I make them happy birthday, young lady, I will ho novantatré
- beh, io invece le faccio i complimenti!
- la saluto, ancora auguri...
- la ringrazio...
- buonasera
- buonasera.

due in una...
Sorge spontanea la domanda: e se io per caso, tra settant'anni circa, in un giorno di metà gennaio, sbagliassi a comporre un numero e avessi la stessa, identica conversazione?
E se la "voce da lontano" della telefonata non fosse lontana solo nello spazio ma anche nel tempo?

La parola telefonata  è uno di quei buffi composti le cui unità sono di origine greca: tele = lontano, come in televisione,  e fonia = suono, come in fonetica . Si possono usare come prefissi, cioè all'inizio di parola, o come suffissi, cioè alla fine. Oppure, in casi come quello di telefonata,  si uniscono semplicemente tra loro, un po' come due fette di pane senza niente in mezzo. :)

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